venerdì 25 gennaio 2013

Pedro Cano - IX Mediterranei


Cartagena

Treviso - dal 26 gennaio al 3 marzo 2013
Pedro Cano - IX Mediterranei

FONDAZIONE BENETTON STUDI RICERCHE - SPAZI BOMBEN
Via Cornarotta 7-9 (31100)
+39 04225121 , +39 0422579483 (fax)
spazibomben@fbsr.it
www.fbsr.it


Un percorso originalissimo, personale, affettivo, attraverso tre isole: Maiorca, Patmos, Sicilia, e sei città: Alessandria D’Egitto, Cartagena, Istanbul, Napoli, Spalato, Venezia
orario: da martedì a venerdì ore 15-20, sabato e domenica ore 10-20
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 26 gennaio 2013. ore 18
catalogo: in galleria.
autori: Pedro Cano
patrocini: Fondazione Benetton Studi Ricerche
genere: arte contemporanea, personale




comunicato stampa 
La Fondazione Benetton Studi Ricerche patrocina e ospita da domenica 27 gennaio a domenica
3 marzo 2013 negli spazi Bomben di Treviso, la mostra IX Mediterranei, personale dell’artista
spagnolo Pedro Cano, gran pittore d’acquarelli – come scrive Stefano Malatesta, scrittore e
giornalista –, che giunge in Veneto dopo esser stata accolta con successo a Cartagena (33mila
visitatori nei due mesi di permanenza) e a Roma (quasi 30mila visitatori nei primi due mesi di
apertura ai Mercati di Traiano).

Un percorso originalissimo, personale, affettivo, attraverso tre isole: Maiorca, Patmos, Sicilia, e
sei città: Alessandria D’Egitto, Cartagena, Istanbul, Napoli, Spalato, Venezia, nove simboli del
Mediterraneo, nove luoghi del mito, ritratti in sei opere ciascuno (cm. 75x75), per un totale di
cinquantaquattro tavole.
Un lungo viaggio che traccia, con la magica evocazione della tecnica dell’acquerello e attraverso il
filtro del vissuto personale e della memoria dell’artista, il cammino della cultura mediterranea, filo
conduttore di un labirinto fantastico all’interno di un suggestivo racconto per immagini.

Mutevoli e sfuggenti, ma con un’aurea di eternità, pervasi da luci morbide e diffuse, questi sono
i luoghi ritratti da Pedro Cano. La scelta del pittore è stata quella di descrivere ognuno di essi
con riferimenti non soltanto alle testimonianze artistiche e storiche delle civiltà mediterranee,
ma anche alle tradizioni culturali, spesso cogliendone aspetti inediti e connotazioni inconsuete.
Pur trattandosi infatti di siti estremamente pittoreschi, la raffinata ricerca di Cano ne ha
individuato originalissime letture, lontane dalla banale evocazione di luoghi comuni e di abusate
rappresentazioni.

Ed ecco i vecchi alfabeti di Alessandria, i ritratti di Alessandro Magno ripresi da marmi e antiche
monete, mappe del porto quando la città aveva ancora la parvenza di sosta per carovane.
A Cartagena Pedro Cano fa convivere i tonni e i polipi che si asciugano al vento, con una piccola
immagine del teatro, come in un rompicapo i bianco e nero dove ci sono anche le anfore esili che
arrivavano a Roma e che quando si rompevano, si accumulavano nella città eterna.
Istanbul vuol dire Santa Sofia, gran tempio del cristianesimo eretto per volere di Giustiniano,
l’opera più importante che conserva oggi questa città, incontro dell’architettura cristiana e
islamica. L’attenzione dell’artista non si è concentrata sul caleidoscopio di mercati, spezie e tappeti
che si mescolano con argento e sete colorate, ma su questo spazio millenario prototipo di tutta
l’architettura religiosa del mondo islamico.
Le grate di un chiostro della certosa di Valldemossa – tra le colline circondate da orti – unica
rappresentazione di Maiorca, ci rimandano il frangere delle onde anche se da lì non si vede
il mare. Una rappresentazione che ricorda una Maiorca fatta non solo di marinai ma anche di
un’agricoltura fonte di alimentazione, perno principale di questo giardino interno.

Napoli, capitale del Regno delle Due Sicilie. Napoli con il sole che invade alcune case e ne
dimentica altre. Ma è la Smorfia – con le novantuno raffigurazioni numeriche – la sua vera faccia e
Pedro Cano rappresenta con altrettante immagini questa specie di enciclopedia naturale della città,
aprendoci la porta di un mondo di tradizioni fantastiche.
L’isola greca di Patmos viene descritta da ghirlande, ispirandosi alla tradizione che il primo giorno
di maggio fa raccogliere nei campi rami di ulivo, grano, uva, rose, limoni, lavanda per decorare con
queste composizioni le porte delle case, una sorta di buon augurio dalla spiritualità antica per gli
abitanti dell’isola che celebrano i doni che la terra offre in quel periodo.
Le memorie greche della Sicilia sono raccontate dal confronto con la scultura: la Venere di
Siracusa e il calore della pelle rappresentato dalla pietra e la carnalità del suo gesto, il Satiro
Danzante – ritrovato dopo secoli nei fondali marini di Mazara del Vallo – col corpo che pare
spiccare un salto nell’aria, il Giovane di Mozia conservato in un museo circondato da alberi di
pino, che incanta per la modernità dell’enorme pezzo di marmo bianco che lascia intravedere il
corpo di un uomo.
Spalato, prima dimora e mausoleo dell’Imperatore Diocleziano, poi rifugio, infine città che oggi
ospita quasi tremila persone. Ed ecco immagini di labirinti di case e palazzi, un luogo che non
ha spazi esterni o interni ma racchiude entrambe le opzioni, le raffigurazioni delle quattro porte,
ognuna con il nome di un metallo, che conducono sempre nella città-palazzo o palazzo-città.
Impossibile – dice Pedro Cano – dipingere Venezia dopo Turner. Bisognava individuare uno
spunto molto veneziano ma non banale. E lo ha trovato nei colori malinconici della laguna e delle
sue paline, i pali che spuntano dall’acqua, a volte attracco per le gondole ma spesso solitari, come
nel libro di Joseph Brodsky su Venezia, che parla di vecchi specchi imprigionati negli oscuri
palazzi dei canali e che, poiché nessuno li guarda, hanno dimenticato di riflettere le immagini.

Nove luoghi della memoria, nove rielaborazioni profonde e affascinanti del vagare di un artista,
Pedro Cano, che diventano, da appunti di viaggio, testimonianze di civiltà, di antichità ma anche di
futuro. Un Mediterraneo che trova nelle radici della propria storia anche quella dell’artista e del suo
eterno vagabondare.

«Dopo la serie di lavori dedicati alle mura di Roma e l’esperienza unica del dialogo aperto
con Italo Calvino nelle città invisibili, torno di nuovo agli acquarelli dedicando un ciclo al
Mediterraneo» racconta Pedro Cano «il Mediterraneo è stato lo scenario nel quale ho trascorso
gran parte della mia vita, e ho dedicato alle sue terre e alle sue città migliaia di opere su carta,
tele e soprattutto moltissimi quaderni che mi hanno accompagnato nei miei viaggi. Un viaggio
sentimentale saltando attraverso l’immenso specchio azzurro il cui nome, secondo lo scrittore
croato Predrag Matvejević, trae l’origine dal fatto di essere situato tra le terre, Terre dove sono nate
le più grandi civiltà occidentali e la cui diversità culturale, linguistica ed etnografica lo rendono un
luogo unico nel mondo».

IX Mediterranei
mostra personale di Pedro Cano
con il patrocinio della Fondazione Benetton Studi Ricerche
aperta da domenica 27 gennaio a domenica 3 marzo 2013
inaugurazione pubblica sabato 26 gennaio ore 18
da martedì a venerdì ore 15-20, sabato e domenica ore 10-20
spazi Bomben, via Cornarotta 7, Treviso
ingresso libero
per informazioni:
Fondazione Benetton Studi Ricerche, tel. 0422.5121, fbsr@fbsr.it, www.fbsr.it

Pedro Cano

Nasce nell’agosto del 1944 a Blanca (Spagna).
Studia all’Accademia San Fernando di Madrid poi, nel 1969, si trasferisce a Roma all’Accademia
di Belle Arti, dopo aver vinto il Prix de Rome all’Accademia di Spagna. Da qui comincia la sua
carriera che lo vedrà esporre in alcune tra le più grandi città del mondo, da Madrid a Beirut, a
Lisbona, Amsterdam, Parigi, New York, Toronto, Bogotà, Salisburgo.
Le sue opere, richieste ed esposte in musei di tutto il mondo (recentemente anche i Musei Vaticani
hanno acquisito un grande quadro dell’artista), raccontano un vissuto ricco di lunghi viaggi,
importanti incontri, come quello con lo scrittore Italo Calvino, cui è stata ispirata la recente
nota personale itinerante Le città invisibili. Del 2008 è la serie Identità in transito alle Terme di
Diocleziano a Roma e poi a Palazzo Vecchio a Firenze.
Dall’11 novembre 2010 è stata istituita a Blanca la Fondazione Pedro Cano, che raccoglie in uno
spazio museale circa duemila lavori dell’autore, tra i quali spiccano i notissimi quaderni di viaggio,
preziose testimonianze che documentano le sue continue esplorazioni intorno al mondo.
È membro dell’Academia Real di Belle Arti di Santa Maria Arrixaca ed è stato insignito dal re Juan
Carlos della “Encomienda de Nùmero de Isabel la Catòlica”.

Attività collaterali

INCONTRI CON L’ARTISTA

Domenica 27 gennaio 2013 Pedro Cano sarà a disposizione del pubblico per una visita guidata
per adulti alle ore 11; alle ore 16 è in programma uno speciale incontro per bambini e famiglie per
avvicinare al mondo della pittura e alla tecnica dell’acquerello in modo semplice e divertente, con
la possibilità per i più piccini di sperimentare l’utilizzo di tavolozze e pennelli.
Ingresso libero.
Per informazioni: Fondazione Benetton Studi Ricerche, tel. 0422.5121, fbsr@fbsr.it.

CORSO DI ACQUERELLO PER ADULTI

Giovedì 31 gennaio, venerdì 1 e sabato 2 febbraio 2013 il maestro spagnolo terrà un corso
di acquerello per giovani artisti e per quanti coltivano la passione dell’acquerello, riservato
a un massimo di 15 persone. La richiesta di iscrizione dovrà pervenire, accompagnata da
curriculum vitae, entro domenica 6 gennaio 2013 presso la Fundaciòn Pedro Cano de Blanca
(www.fundacionpedrocano.es - info@fundacionpedrocano.es - tel. +34.968.778446). La quota di
partecipazione per tutte e tre le giornate è di 100,00 euro.

CORSO DI ACQUERELLO PER BAMBINI

Pedro Cano terrà nei pomeriggi di lunedì 28 e martedì 29 gennaio 2013 uno speciale corso
di acquerello per bambini della scuola primaria. Una fantastica occasione per i più piccini per
immergersi nel vivo dell’esperienza della pittura e dei colori.
La partecipazione è gratuita, iscrizione obbligatoria.
Per informazioni: Fondazione Benetton Studi Ricerche, tel. 0422.5121, perlascuola@fbsr.it.


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