lunedì 21 gennaio 2013

Giorgio Griffa - Opere 1969 .....


Milano - dal 21 gennaio al 18 febbraio 2013
Giorgio Griffa - Opere 1969 .....

SPAZIOBORGOGNO
Ripa Di Porta Ticinese 113 (20143)
spazioborgogno@gmail.com


Le opere di Giorgio Griffa sono tele senza telaio, sulle quali il colore diventa il tramite di un’azione, e la traccia l’effetto di un pensiero. I segni, le linee, le tracce, le impronte, si dispongono secondo un andamento razionale

vernissage: 21 gennaio 2013. h 18
curatori: Annamaria Maggi
autori: GIORGIO GRIFFA
genere: arte contemporanea, personale
email: annamaria@galleriafumagalli.com
web: www.galleriafumagalli.com

comunicato stampa 
GALLERIA FUMAGALLI MILANO

GIORGIO GRIFFA
opere 1969 .....

A cura di
Annamaria Maggi

21 Gennaio 2013 -18 Febbraio 2013
Inaugurazione 21 Gennaio dalle ore 18.00

Giorgio Griffa nasce a Torino nel 1936, dove vive e lavora.
È uno dei principali esponenti di quella tendenza, nata sul finire degli anni Sessanta in Italia, chiamata Pittura Analitica o Pittura Pittura.
Il lavoro di Giorgio griffa si inserisce in quella corrente, che fu un ritorno alla pittura aniconica, ma il suo sguardo e' rivolto anche alla pittura minimalista di matrice americana.
I suoi primi lavori sono del 1968, 1969 si caratterizzano per l'essenzialita' del segno che lascia una traccia minima sulla tela libera.
La sua è una pittura fatta di segni e di colore, è pensata e meditata, è disposta con gesti raffinati, essa colloca essenziali disegni sulla tela.
Le opere di Giorgio Griffa sono tele senza telaio, sulle quali il colore diventa il tramite di un’azione, e la traccia l’effetto di un pensiero.
I segni, le linee, le tracce, le impronte, si dispongono secondo un andamento razionale.
Le opere vanno appese direttamente alle parti, questo allontanamento dagli elementi classici della pittura suggerisce un’idea di transito, di scorrimento, di movimento, che attraversando la pittura e proseguendo nello spazio che la circonda da ad essa la qualità del finito, del non finito e dell’infinito.
Le sue forme, i suoi segni sono liberi, ma "chiusi" in uno schema razionale, minimale, sintetico.
Negli anni il suo lavoro si riscalda, i segni si aprono e si liberano privilegiando forme aperte, i segni aumentano e sono di diversa matrice.
Il colore si intensifica, appaiono i numeri in sequenza e linee curve, elementi inesistenti nelle opere degli anni '70.

Un progetto in collaborazione fra la GALLERIA FUMAGALLI e lo SPAZIOBORGOGNO.



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