venerdì 12 ottobre 2012

Coco Cano - Viaggio a colori


Noale (VE) - dal 13 ottobre al 25 novembre 2012
Coco Cano - Viaggio a colori

ROCCA DEI TEMPESTA
Strada Padova (30033)


mostra di Coco Cano e presentazione dell’opera degli alunni - Istituto Comprensivo di Noale
orario: VENERDÌ 16.30-19.30, SABATO e DOMENICA 10.00-12.00/16.30-19.30
(possono variare, verificare sempre via telefono)

vernissage: 13 ottobre 2012. h 16
curatori: Erika FerrettoMarco Stoppa
autori: Coco Cano
genere: arte contemporanea

comunicato stampa 
Viaggio a Colori, curato da Erika Ferretto e Marco Stoppa e promosso dal Comune di Noale, nasce dalla volontà di creare un reale contatto tra arte contemporanea e comunità. Come realizzare tale intento? Portando direttamente a scuola l’arte, anzi, l’artista uruguaiano Coco Cano. Si tratta perciò di ribaltare il consueto modo di concepire i laboratori didattici partendo dall’idea di costruire insieme un percorso: un coinvolgimento pieno dei bambini che con l’artista realizzeranno una grande opera.

Viaggio a colori è un evento in evoluzione fatto di varie tappe formative: dal primo appuntamento, il convegno Arte? Ci prendo parte! il 17 settembre, ai laboratori didattici in classe con Coco fino alla grande esposizione che coinvolgerà, dal 13 ottobre al 25 novembre, gli spazi interni ed esterni del centro storico di Noale. Le opere dell’artista Coco Cano dialogheranno con i grandi puzzle dipinti a più mani dai bambini.

Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno delle associazioni, degli sponsor e all’appoggio convinto degli Istituti e dei comuni aderenti all’iniziativa.



La scelta dell’artista è stata fondamentale in quanto Cano ha saputo creare un vero e proprio linguaggio con cui raccontare la sua storia, una storia non sempre facile perché segnata in origine dall’esilio. Il “viaggio”, che lo ha condotto in Italia dal lontano Uruguay, diventa per lui metafora della vita e al tempo stesso ricerca della propria identità.

Coco Cano afferma che l’arte ha un potere magico: “quel che faccio è comunicare con segni e colori la fiducia nella vita”. L’arte può diventare un insegnamento di vita: la fantasia e la creatività possono essere viste come dei doni preziosi da coltivare e nei quali credere.



L’Assessore alla Cultura Michela Barin afferma: “… con Coco Cano abbiamo subito iniziato a parlare dell’importanza delle immagini e del colore, dell’attrazione che l’arte contemporanea esercita sui bambini e - ho aggiunto io - delle emozioni vere che suscitano le sue opere. “Viaggio a colori” è un progetto complesso e multidisciplinare che ha entusiasmato anche i dirigenti scolastici che ho incontrato assieme agli infaticabili curatori ed ai miei colleghi dei Comuni aderenti all’iniziativa. Sono certa che la valenza del progetto, la creatività del Nostro artista e lo spessore dei relatori che hanno accettato il nostro invito a confrontarsi sul tema dell’importanza dell’arte e delle immagini nella scuola di oggi, saranno un’occasione originale e significativa per i bambini coinvolti e per gli insegnanti che li accompagneranno”.



L’ultima tappa di questo percorso sarà la creazione di un dvd attraverso il quale rivivere i momenti salienti del Viaggio a Colori e conoscerne i protagonisti, grandi e piccini, che hanno partecipato a questa esperienza. Durante la serata conclusiva: Incontro con l’Artista, verrà proiettato il filmato presso gli spazi della Fondazione Banca Santo Stefano (sala “A.Barbiero” di Martellago, 24 novembre ore 17.00), che ne ha reso possibile la realizzazione.
Hanno aderito all’iniziativa numerosi Istituti scolastici situati nei comuni di Martellago, Massanzago, Mirano, Salzano, S. Maria di Sala, Scorzè, i cui alunni avranno l’opportunità di partecipare ai laboratori didattici creati per l’occasione.

Coco Cano
Coco Cano è nato a Montevideo, Uruguay, nel 1952. Dopo gli studi secondari entra all’Accademia Nazionale delle Belle Arti di Montevideo. Nel 1970 dà vita al ‘Taller Tacuabè’, un laboratorio sperimentale nel quale sviluppa ricerche in svariati campi, dalla ceramica al cuoio, dal legno alla carta pesta, ai tessuti, fino alla grafica ed alla pittura. Successivamente si dedica alla tessitura con il telaio ed apre un piccolo atelier, ‘Telar’, dove sviluppa le ricerche sul colore e sulle forme, ispirandosi alla tradizione indigena sudamericana. Contemporaneamente alla tessitura continua la ricerca grafica, utilizzando sistemi rudimentali e tecniche molto semplici, colori naturali e materiali poveri. Nel 1973, Coco Cano, come molte migliaia di uruguaiani, lascia il suo paese. Si trasferisce a Buenos Aires, Argentina, dove continua il suo lavoro nel campo dei tessuti e della grafica. Nel 1976 arriva in Spagna e si stabilisce a Barcellona. Spinto dal desiderio di conoscere va in Francia e successivamente in Olanda, in Germania ed in Italia. Si ferma a Torino, studia grafica e fotografia. Ha pubblicato fiabe illustrate per bambini e piccoli libri da collezione. Lavora anche nel campo del design e dell’arredamento realizzando lavori in vetro, ceramica e ferro. Coco Cano è sposato con Giuliana De Ambrogio; hanno un figlio, Federico, un cane, Willy ed un gatto, Kubrick. Attualmente vive e lavora tra Carmagnola e Montevideo.
il suo sito: http://www.cococano.com/

“Ogni uomo appartiene ad un luogo e la sua visione del mondo dipende dalle proprie radici”.
Parole dell’artista basco Eduardo Chillida che si adattano perfettamente al percorso artistico di Coco Cano, artista uruguaiano che da molti anni ha stabilito la sua dimora e i suoi affetti in Italia.
Facendo eco al pensiero di Chillida, l’arte di Coco Cano rappresenta un formidabile percorso di conservazione della memoria – quindi delle proprie radici – e di adattamento culturale. Difficile comprendere a fondo la sintassi dell’opera di Coco Cano senza tenere conto della matrice culturale e artistica di Joaquin Torre Garcia, l’artista che traghettò l’arte uruguaiana e sudamericana alla modernità.

Marco Stoppa

La storia di Coco Cano si “costruisce in viaggio” e la sua identità di delinea come un ponte sul’immenso oceano che unisce mondi diversi e accomuna diverse culture. Il suo è stato un viaggio faticoso, a volte meraviglioso, spesso difficile: il percorso è segnato appena dalla direzione come la stella polare indica la rotta nel mare infinto, un perdersi per riscoprirsi altrove in un mondo nuovo e sconosciuto.

Erika Ferretto


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