giovedì 27 settembre 2012

Fernando Cucci - Appunti di viaggio: Egitto 2010

Fernando Cucci, Appunti di viaggio: Egitto 2010

Firenze - dal 27 settembre al 16 ottobre 2012
Fernando Cucci - Appunti di viaggio: Egitto 2010

BABELE ARTE LIBRI EVENTI
Via Delle Belle Donne 41r (50123)
+39 055283312
babele@babelefirenze.com
www.babelefirenze.com


Dipinti polimaterici,ideati attraverso l’unione di elementi diversi,dalla tela di lino alla polvere d’oro,che riportano la mente all’antico Egitto.Incanti di un sogno orientalista, filtrati da frammenti, colori e suggestioni, che l’artista ha sapientemente raccolto in preziose “Teche della memoria".
orario: dal martedì al sabato, dalle 10.30 alle 19,30
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 27 settembre 2012. ore 18.00
curatori: Laura Accordi
autori: Fernando Cucci
genere: arte contemporanea, personale

comunicato stampa 
La raffinata atmosfera della corte del Faraone, i colori del deserto e il fascino di antiche civiltà rivivono alla Galleria-Libreria d’Arte Babele, che presenta “APPUNTI DI VIAGGIO: EGITTO 2010”, la mostra di teche originali di Fernando Cucci, in programma dal 27 Settembre al 16 Ottobre 2012.Curata da Laura Accordi, la rassegna propone un’affascinante selezione di venti dipinti polimaterici, ideati attraverso l’unione di elementi diversi, dalla tela di lino alla polvere d’oro, che riportano la mente all’antico Egitto. Incanti di un sogno orientalista, filtrati da frammenti, colori e suggestioni, che l’artista ha sapientemente raccolto in preziose “Teche della memoria”.
“L’intento di Fernando Cucci - spiega Laura Accordi - è stato quello di raccogliere da questo suo viaggio immagini e sensazioni, che in qualche modo ne hanno condizionato la scelta. Ne è scaturito così un singolare ed elegante carnet de voyage, che racconta i miti della terra dei Faraoni e del fiume degli Dei e che ci riporta agli enigmi pietrificati di un mondo magico, che fa da contrappunto alle nostre laiche e turbate perplessità occidentali”.
Grande appassionato di viaggi, incantato esploratore, Fernando Cucci è rimasto suggestionato in maniera molto particolare dal suo viaggio compiuto in Egitto nel 2009: un’esperienza ricca d’incanti, di seduzioni, di fascino, che volutamente l’artista ha lasciato decantare per più di un anno, per poi tradurre in suggestive immagini.
“C’è stato un vero e proprio filtro del tempo - racconta Cucci - che mi ha permesso di essenzializzare le impressioni registrate in questo viaggio, attraverso una vera e propria raccolta d’immagini lasciate volutamente sedimentare in una sorta di teca, un’urna, qualcosa, insomma - precisa l’artista - che mi poteva permettere di dialogare con l’oltretomba, come e quando l’avessi voluto”.Attraverso una stesura pittorica molto materica e pulsante, di memoria informale, unita all’intonaco, all’aggetto, al graffito e alla sovrapposizione polimaterica, Cucci è riuscito a creare un legame di sogno tra luoghi ammantati di mistero e rituali dell’antichità.
Nelle Teche della memoria di Cucci, rivivono gli esterni della millenaria cultura egizia, la spiritualità di un popolo arcaico, di un’antica civiltà, che inevitabilmente colpiscono il viaggiatore, donandogli sensazioni profonde, che solo lui stesso può decifrare.

“Basti solo pensare - afferma Cucci - ai tre o quattro valori cromatici che gli antichi egizi usavano per le loro rappresentazioni grafiche: l’oro, simbolo della regalità (la foglia d’oro), il turchese (tipico del lapislazzulo) e l’ocra rossa (il colore del deserto), come lo stesso catrame o bitume, trovato in modo naturale nella sabbia ricca di petrolio, che veniva spalmato alla base per isolarle dall’umidità, per esaltare la qualità delle loro opere”.

“Fra tutte le traduzioni visive che l’antico Egitto ha da sempre sollecitato - sottolinea Laura Accordi - poche davvero possono rivaleggiare con queste “Teche”, perché nessuna è in grado di avvicinarci alla musa ingenua della meraviglia. E l’idea stessa di racchiudere le opere in questi preziosi scrigni, ci riporta ad una visione museale dell’urna e dell’Aldilà”.


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