sabato 18 agosto 2012

Stemmi di famiglia: Stemmi ed Araldica delle famiglie di Bologna - T-U-V-Z

Stemmi di famiglia: Stemmi ed Araldica delle famiglie di Bologna - T-U-V-Z


Riccardo Licata - Opere recenti (Prospettiva Post-Avanguardia, secondo ciclo)

Riccardo Licata, Signes et traces

Venezia - dal 18 al 30 agosto 2012
Riccardo Licata - Opere recenti (Prospettiva Post-Avanguardia, secondo ciclo)

PALAZZO ZENOBIO - COLLEGIO ARMENO

Dorsoduro 2596 (30123)
+39 0415228770 , +39 0415203434 (fax)
eventi@collegioarmeno.com
www.collegioarmeno.com


In mostra gli esempi più recenti del linguaggio artistico del maestro,una specie di alfabeto composto da simboli e tratti grafici che Licata stesso definisce lettere immaginarie, ispirate dal linguaggio musicale e che caratterizzano gran parte della sua produzione.
orario: da martedì a domenica ore 11-18
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 18 agosto 2012. h 19.00
curatori: Virgilio Patarini
autori: Riccardo Licata
telefono evento: +39 333.80.322.46
genere: arte contemporanea, personale
email: galleria.zamenhof@gmail.com


comunicato stampa
Riccardo Licata nasce a Torino il 20 dicembre del 1929. La sua famiglia si trasferisce dapprima a Parigi e poi a Roma dove vive dal 1935 al 1945. Nel 1946 si trasferisce con la madre a Venezia. Nel 1947 s’iscrive al Liceo Artistico. Studia la cultura della Bauhaus e inizia a cimentarsi con il mosaico. Conosce gli artisti Santomaso, Vedova, Viani, Turcato, Birolli. Nel 1949 con altri giovani costituisce un gruppo di tendenza astratta. Nel 1950 s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia e comincia ad esporre. Partecipa con un grande mosaico alla Biennale di Venezia del 1952 e, l’anno successivo, alla Triennale di Milano.
Conosce Gino Severini che raggiungerà a Parigi, come assistente alla cattedra di mosaico, l’anno successivo. Inizia a vivere tra Parigi, frequentandovi gli studi di vari artisti e Venezia dove mantiene il proprio. Diventa docente di mosaico all’Accademia di Belle Arti di Parigi e, dal 1970, insegna tecniche dell’incisione a Venezia. Nel 1963 vince il premio Michetti. Partecipa alle Biennali di Venezia del 1964, 1970 e 1972, alla Quadriennale di Roma, alle Biennali di Parigi, San Paolo e Alessandria d'Egitto.
In questo periodo sviluppa e definisce quello che poi diventerà il suo linguaggio artistico, una specie di alfabeto composto da simboli e tratti grafici, che caratterizzeranno gran parte della sua produzione, in particolar modo negli oli su tela, nelle tecniche miste, e nelle serigrafie a tiratura limitata. Questi tratti che Licata stesso definisce lettere immaginarie, una "scrittura grafico-pittorica" che trae ispirazione dal linguaggio musicale vengono usate dall'artista per comporre le opere che lo renderanno famoso.
Suoi grandi mosaici sono installati in spazi pubblici di città italiane e francesi quali Genova (Palazzo dei lavori pubblici), Bourgoin Jailleu, Sault les Rethel, Lille (Università),Perpignan, Monza (largo di via Italia), Reggio Emilia (Camera del Lavoro), ecc. Si è occupato anche di scenografie teatrali ( Medea di Euripide, nel 1978 a Treviso, Teatro Comunale) e di balletto (Ichspaltung di Giuseppe Marotta nel 1980 a Venezia, Teatro Goldoni). Sue opere si trovano presso Musei d'Arte Moderna di Venezia, Milano, Mulhouse, Alessandria, Roma, Torino, Varsavia, San Paulo del Brasile, Vienna, New York, Stoccolma, Firenze, Stoccarda, ecc. La Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia ha allestito dal 31 marzo al 1º maggio 2007 l'importante mostra:' Riccardo Licata. Diari di viaggio', dove sono stati esposti acquarelli e disegni del maestro eseguiti su diversi album su carte pregiate.
Presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia - Sala Regia e Sala delle Battaglie - a Roma, nel gennaio/marzo 2009, si è tenuta, inaugurata alla presenza di alte cariche dello Stato e del Ministero per i Beni Culturali, l'importante rassegna "Riccardo Licata e le stagioni dello spazialismo a Venezia" che ha ripercorso, proprio nell'anno in cui compie gli 80 anni di età, la carriera artistica del maestro, anche approfondendo il confronto fra il percorso del pittore negli anni 1950 e 1960 e quello di tutti gli altri artisiti veneziani suoi contemporanei che aderirono in quegli anni alla corrente spazialista, geniale e rivoluzionario movimento artistico che influenzò profondamente l'arte europea nel Dopoguerra grazie al lavoro del suo teorico e fondatore, Lucio Fontana, che ne suggellò la nascita a partire dal 1947.
Sempre nell'anno 2009, la città di Venezia, per celebrare gli 80 anni del pittore e mosaicista, ospita nel prestigioso Palazzo Ducale una grande mostra di mosaici e vetri. Nello stesso anno Venezia ospita inoltre, presso la sede espositiva della ex Chiesa di Santa Marta, "Porto D'Arti" evento collaterale alla 53esima Biennale d'arte (progetto che figurerà nel Catalogo generale della stessa Biennale e in tutte le comunicazioni dell'Ente) in cui il maestro, che già annovera ben 8 presenze alla Biennale Veneziana, espone unitamente ad altri 7 artisti italiani di fama internazionale, tra i migliori esempi italiani nell'ambito delle arti visive.
www.prospettivapostavanguardia.jimdo.com


Museo della Follia

Mimmo Centonze, Finestra di manicomio 2011 - Olio e alchidico su tela, legno e alluminio - 109x139 cm

Matera - dal 18 agosto al 18 settembre 2012
Museo della Follia

CONVICINO DI SANT'ANTONIO

Sabato 18 agosto alle ore 19:30 Vittorio Sgarbi sarà a Matera per presentare, negli spazi del Convicinio di S. Antonio nel cuore dei Sassi, il nuovissimo progetto della Fondazione Sgarbi: il Museo della Follia.
vernissage: 18 agosto 2012. ore 19:30
curatori: Vittorio Sgarbi
autori: Mimmo Centonze
genere: arte contemporanea
web: www.mimmocentonze.com


comunicato stampa
Sabato 18 agosto alle ore 19:30 Vittorio Sgarbi sarà a Matera per presentare, negli spazi del Convicinio di S. Antonio nel cuore dei Sassi, il nuovissimo progetto della Fondazione Sgarbi: il Museo della Follia.

Dopo il fortunato e ormai celebre ritratto di Totò Riina e l'infuocata opera sui rifiuti mafiosi ("Capannone" 2009, che ha permesso all'artista di ricevere il prestigioso "Premio Speciale Fondazione Roma" nel 2010) realizzate da Mimmo Centonze per il Museo della Mafia, inaugurato nel 2010 a Salemi dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e presentato in occasione della 54. Edizione Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, Vittorio Sgarbi ha invitato Mimmo Centonze ad esprimersi sul nuovo tema dei progetti itineranti della sua fondazione: la follia. Centonze ha indicato al critico di scegliere Matera per i progetti della Fondazione Sgarbi e così il Museo della Follia aprirà i battenti in anteprima internazionale proprio nella Città dei Sassi, città natale dell'artista e candidata al titolo di Capitale Europea della Cultura 2019. Dopo Matera infatti il Museo della Follia si sposterà anche a Trapani, Milano e Berlino.

Nell'occasione, Centonze presenterà ben quattro opere inedite: "Finestra di manicomio", un monocromo dalla serie dei capannoni con una luce drammaticamente graffiata e scorticata dalle unghia dei pazienti che allude alla condizione angosciosa dei malati di mente impossibilitati a raggiungere la luce da vere sbarre di alluminio in alcuni punti forzate e piegate ma ancora intatte; "Prigione", un interno di capannone lugubre e cupo la cui uscita è impedita da lunghe e pesanti sbarre di ferro che ricordano le celebri "Carceri d'invenzione" dell'incisore italiano del Settecento Giovanni Battista Piranesi; "Il folle", un inquietante volto deturpato e corroso dalla follia fino a risultare sfigurato e irriconoscibile; "Conversione", una grande scultura in alluminio di due metri di altezza costituita da innumerevoli segmenti assemblati tra loro in modo da creare una sagoma di un uomo scavata all'interno di un grande cumulo di rifiuti alle cui spalle si staglia un luce abbagliante che fuoriesce e che lascia intravedere la possibilità (oppure il sogno?) di un paziente in un manicomio che riesce a riscattarsi e ad uscire dalla sua condizione alienata.

"Il Museo sarà itinerante - spiega Antonella Favuzza, Presidente della Fondazione Sgarbi - proprio perché crediamo nel valore errante della vita, nel suo essere stimolo per una consapevolezza che rende le esperienze più complete. Dopo Matera anche Trapani, Milano e Berlino faranno da sfondo ad un'iniziativa articolata che intende promuovere la creatività giovanile e recuperare spazi che potranno diventare laboratori artistici".

In collaborazione con la Provincia di Matera e con il Comune di Matera, impegnati nella complessa realizzazione del museo le colonne portanti della Fondazione Sgarbi: Cesare Inzerillo, direttore artistico del progetto, Giovanni Lettini, vicepresidente della Fondazione Sgarbi e responsabile del Museo della Follia itinerante, Sara Pallavicini, direttore creativo e Stefano Morelli, responsabile allestimenti.

Ripercorrendo la memoria di tutti gli ex manicomi, il Museo si articola in 4 sale. 1.Tutti i Santi _ Le sculture di Cesare Inzerillo: una installazione dove si ritrovano pazienti, dottori e infermieri, distinguibili solo dai dettagli dell’abbigliamento, ridotti a mummie, uniti dalla improba lotta contro la sofferenza e la morte. 2. La griglia _ Fotografie, dipinti e neon: Novanta ritratti di pazienti selezionati tra le diverse cartelle cliniche negli ex manicomi d’Italia compongono una griglia di oltre 12 metri dove un neon luminoso, seguendo il contorno di ciascun ritratto, dona luce e rumore ai pensieri di ciascun volto. 3. Sala dei Ricordi _ Oggetti abbandonati: decine e decine di teche contengono libri di letteratura in lingua originale che hanno trattato il tema della follia nel corso dei secoli, farmaci ritrovati nei manicomi, effetti personali dei pazienti, giocattoli e disegni dal passato inquietante. 4. Franco Basaglia: proiezione del video “X-day” dove il professor Basaglia parla della futura legge 180. Inoltre, grazie al contributo del senatore Francesco Marini sarà proiettato un altro video-denuncia sugli ospedali psichiatrici italiani.


Il progetto della Fondazione Sgarbi si arricchirà inoltre di mostre temporanee tese a valorizzare la creatività locale. “Uno spazio – ha sottolineato il presidente del Consiglio provinciale Aldo Chietera – che vedrà protagonista il giovane talento materano Mimmo Centonze, attivo da quasi vent’anni nel mondo dell’arte, e reduce, tra le altre, della mostra personale ospitata al Palazzo delle Esposizioni di Roma”.



“L’iniziativa – ha affermato il sindaco di Matera, Salvatore Adduce – si sposa bene con la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura 2019 e non solo per la qualità artistica e per la capacità di iniettare nuova linfa nel settore della creatività. Infatti la mostra ci ricorda che la nostra città non è stata solo laboratorio internazionale di urbanistica nel Dopoguerra, ma anche, fra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, uno straordinario esempio di modernizzazione sociale nell’ambito della psichiatria. La nostra città è stata fra le prime in Italia a seguire le innovazioni indicate da Franco Basaglia e uno dei luoghi in cui il movimento di Psichiatria democratica ha trovato terreno fertile per sviluppare e sperimentare concretamente l’integrazione sociale dopo la chiusura dei manicomi”.



“Albert Einstein sosteneva che solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero – ha concluso il presidente della Provincia di Matera Franco Stella – e questa mostra ci dimostra come il “folle” Basaglia avesse compreso quale grande valore avesse, pur nel dolore e nella sofferenza, quella pazzia che per secoli è stata semplicemente condannata e torturata. La leggendaria Alda Merini, protagonista del bellissimo cortometraggio “L’altra verità. Diario di una diversa”, che ha portato la Comunità Fratello Sole a vincere l’edizione 2012 de “Lo Spiraglio Film Festival”, ha dato ragione di come i pregiudizi vadano demoliti con la forza della cultura. Una verità che questo territorio ha deciso di sostenere nell’interesse di uno sviluppo che si nutre di conoscenza”.


martedì 14 agosto 2012

DARK MATTER a Barletta


Foto dell'installazione al castello di Barletta


DARK MATTER
progetto speciale di Maurice Nio/NIO architecten
Castello di Barletta, dal 20 giugno al 2 settembre 2012

L’OPERA
DARK MATTER è un’installazione composta da due elementi disegnati da NIO architecten: una
scultura nera formata da animali che sembrano diventare un unico elemento che pare rimandare
ai disastri ambientali, e una scatola riflettente in acciaio, ammaccata, che contiene 12 brevi
filmati. Nio desidera restituire materia, plasmare l’implasmabile, attraverso lo strumento
sinottico: così, un ruggito, un cinguettio, un sibilo, ci assorbono, comunicando ad un livello
superiore e inconscio. A ‘Dark Matter’ si accompagna l’installazione ambientale avvolgente e la
video proiezione ‘De Belaagde Landen’ (I Paesi Bassi sotto assedio), ispirata a Nio dalla tensione
continua della ‘piena’ nei Paesi Bassi. Affiancano la mostra, l’illustrazione di progetti
particolarmente significativi e il video di ‘Agorà NIO’, dibattito pubblico tra l’architetto e giovani
studiosi ed esperti di architettura, urbanistica e paesaggio, di area pugliese.
MAURICE NIO
Nato nel 1959, fondatore dello studio NIO architecten nel 2000 a Rotterdam, è uno tra i
personaggi più attivi e interessanti dell’attuale scena architettonica europea. Laureatosi in
Olanda nel 1988 con una tesi singolare - il progetto di una villa per il cantante Michael Jackson,
lavoro che getta le basi del suo particolare stile architettonico, che si esprime in forme
avvolgenti e fluide che pervadono il contesto, trasformandolo - realizza progetti pubblici (con lo
studio BDG Architekten Ingenieurs il grande inceneritore di rifiuti ‘avi Twente’ e ‘Zuidtangent’, la
più lunga linea di trasporto pubblico in Europa). Sperimenta nuove forme della città urbana
attraverso l’intelligente utilizzo della tecnologia digitale; è stato, infatti, tra i fondatori di NOX
Architects, un gruppo attivo nella ricerca delle possibili interazioni fra l’architettura e i nuovi
media. Versatile, si dedica anche all’insegnamento e alla scrittura: la sua architettura non
convenzionale è pertanto spesso connotata da titoli fantasiosi ed evocativi, come ‘La
sorprendente mascella della balena’ (The Amazing Whale Jaw) per la stazione degli autobus di
Hoofddorp, in Olanda e ‘Dark Matter’, installata nel castello di Barletta.

La mostra è a ingresso gratuito
Orario di visita: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00 - chiuso tutti i lunedì e il 15/08
CASTELLO DI BARLETTA
Piazza Castello, 76121 Barletta (BT) - Italy - infoline +39 0883 578621

INTRAMOENIA EXTRA ART/WATERSHED
prodotto e organizzato da ECLETTICA_Cultura dell’Arte
autore e curatore generale Giusy Caroppo
project manager Aldo Torre
co-organizzatori Troubleyn/Jan Fabre - Anversa, Belgio
Stichting Highbrow - Rotterdam, Paesi Bassi
partner Studio Bigert & Bergström – Svezia
coordinamento Dark Matter Giacomo Garziano, Studio NIO architecten
coordinamento Agorà NIO Patrizia Pirro
si ringraziano Politecnico di Bari - Italia
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di
Prato - Italia
Tara Projects - Amsterdam, Paesi Bassi
Staff Castello di Barletta
realizzato con il sostegno della Commissione Europea – Programma Cultura
(Strand 1.2.1 – Progetti di Cooperazione)
ufficio stampa Ileana Inglese +39 338 6488905
ileanainglese@alice.it
info@ecletticaweb.it
www.intramoeniaextrart.it/watershed
relazioni internazionali e traduzioni Luciana Cortellino + 39 338 3846461
lucy.eclettica@gmail.com
progetto grafico QB + L-ABLE
web development Pietro Dipalma
social media Gabriella Ruta
fotografia Clara Antonelli
edizioni Editrice Rotas

Intramoenia Extra Art/Watershed: a colloquio con Nicki Vendola





domenica 12 agosto 2012

Tre giorni di lutto cittadino a Guardia Lombardi

Vicesindaco
Raffaele Di Matteo
Data di Nascita: 11/04/1960 - luogo: Guardia Lombardi
Data Elezione: 15/05/2011 (nomina: 30/05/2011)
Partito: Lista Civica; Guardia Nel Cuore

Lutto a Guardia Lombardi per la prematura dipartita del Vicesindaco
Raffaele Di Matteo.
Proclamati dal Sindaco tre giorni di lutto cittadino, come da Ordinanza sindacale
Nr. 29 del 12 Agosto 2012.


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