giovedì 3 maggio 2012

Francesco Selvi - Sulla bellezza della natura

sterpi in fiore

Bologna - dal 3 al 23 maggio 2012
Francesco Selvi - Sulla bellezza della natura

GALLERIA 9 COLONNE SPE

Via Cesare Boldrini 10 (40121)


Francesco Selvi ha fatto della fotografia e della pittura la sua passione, la sua valvola di sfogo dalla routine del lavoro imprenditoriale. Dal 2010 ha iniziato ad essere protagonista di varie personali e collettive in importanti realtà artistiche italiane
orario: 9.00-13.00 / 14.00-17.30 sabato e festıvı chıuso
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 3 maggio 2012. h 15
autori: Francesco Selvi
genere: arte contemporanea, personale


comunicato stampa
C'era una volta Van Gogh, con le sue innumerevoli versioni di girasoli e vasi di fiori...C'erano una volta gli impressionisti con i loro contrasti di luci e ombre, con i loro cavalletti pronti a catturare le sfumature cromatiche della natura alle diverse ore del giorno...C'è tuttora una Storia dell'Arte carica di grandi artisti che hanno segnato con le loro opere il nostro modo di vedere, di avvicinarci al mondo dell'arte. C'è chi mostra un timore reverenziale nei confronti di questa tradizione di grandi Maestri e c'è chi, incantato dal modo in cui certe pennellate si sono ancorate alla tela per restituire una realtà nuova e allo stesso tempo magnificamente immaginata, ha deciso di percorrere la strada in salita della pittura per cercare di restituire all'esterno la propria personale visione del suo mondo circostante. Francesco Selvi dipinge soprattutto soggetti naturali, alberi, sterpi, foreste, montagne. La figura umana è bandita dai suoi lavori: laddove i rami si trasformano in linee e le foglie in punti di colore, la mano ha ceduto a un istinto interiore per lasciare spazio all'astrazione. E così ci si ritrova di fronte a macchie di colore, a raptus pittorici, giochi di caos, espressione dell'estro e della voglia di fuga, di rottura di qualsiasi schema. Se la natura è il luogo rassicurante in cui Selvi ritorna nel momento in cui prende in mano la sua tavolozza, i segni, le macchie, i pensieri che lascia sulla tela (come lui stesso li definisce) sono brevi momenti di perdita della strada maestra, sentieri in cui si inoltra senza però mai smarrire i punti di riferimento che gli consentano di tornare rapidamente alle proprie origini.
La natura rappresentata è carica di ombre, è un dettaglio, una “zoomata” di obiettivo fotografico all'interno di un paesaggio ben più ampio. Non si sa quasi se i riflessi, che siano sull'acqua o sulle fronde degli alberi di una foresta, vengano dalla luna o dal sole che non compaiono quasi mai all'interno dei dipinti. Sono i colori, distribuiti da pennellate forti, cariche, materiche a suggerirci il momento della giornata immortalato dal pittore, ma ancor più dei colori i titoli sono prezioso strumento di lettura delle opere di Selvi. Titoli che cambiano e si trasformano nel corso del tempo: le opere sono spesso in divenire, vengono abbozzate e poi lasciate lì, come nei pensieri, nei giochi della fantasia quando si inizia ad avere un'impressione di una realtà che però prende forma poco alla volta davanti ai nostri occhi chiusi. Così le opere dell'artista si creano ugualmente poco alla volta e si modificano, cambiano alcuni dettagli o nelle stessa tela o in versioni successive dello stesso soggetto e con l'acquisizione di maggiori dettagli automaticamente anche i titoli si trasformano per meglio identificarsi con l'opera. Selvi è un pittore in continua trasformazione e sperimentazione, curioso e ardito che si lascia trasportare nelle sue creazioni artistiche dall'estro del suo Io interiore. (Silvia Di Vincenzo)


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