sabato 14 aprile 2012

Andrea Boyer - ABW

ABW333 - 2011 - olio su tela

Biella - dal 14 aprile al primo giugno 2012
Andrea Boyer - ABW

GALLERIA SANT'ANGELO

Corso Del Piazzo 18 (13900)
+39 01520101
info@galleriasantangelo.it
www.galleriasantangelo.it


La mostra personale di Andrea Boyer è composta da una serie di disegni a matita su carta, oli su tela e scatti fotografici (a colori e b/n): tutte opere realizzate negli ultimi anni. Completano l’esposizione una serie di incisioni realizzate in un recente passato con la tecnica della puntasecca.
orario: giovedì - venerdì - sabato, ore 15.30 / 19.00
(possono variare, verificare sempre via telefono)

biglietti: free admittance
vernissage: 14 aprile 2012. ore 17.00
catalogo: in galleria.
curatori: Massimo Premoli
autori: Andrea Boyer
genere: arte contemporanea, personale



comunicato stampa
L’ultimo evento della stagione 2011 / 2012 è “ABW”, mostra personale di Andrea Boyer composta da una serie di disegni a matita su carta, oli su tela e scatti fotografici (a colori e b/n): tutte opere realizzate negli ultimi anni. Completano l’esposizione una serie di incisioni realizzate in un recente passato con la tecnica della puntasecca.
Il corpo umano con i suoi dettagli, gli indumenti tipicamente maschili quali cappotti, giacche e impermeabili indossati da uomini il cui volto non si vede mai: questi i soggetti che Boyer predilige per opere in cui luci e ombre sono costruite su passaggi netti dal bianco al nero e gli sfondi appaiono senza un contorno preciso, sfumati. Se questo è il tema della maggior parte dei lavori presenti in mostra, ad ampliare le tematiche dell’artista sono esposti anche altri soggetti sempre colti in un loro dettaglio, perché tutte le opere di Boyer sembrano un invito all’immaginazione dello spettatore a costruirsi una idea del tutto.
Le fotografie a colori rappresentano nature morte, tutte realizzate in luce naturale, dalle tonalità sempre contenute, composizione rigorosa ed equilibrata, effetto naturale e mai alterato: hanno un carattere assolutamente rigoroso ed essenziale e con la loro attenzione per il dettaglio contri- buiscono a rappresentare oggettivamente una parte della realtà che ci circonda. Le fotografie in bianco e nero sono invece dedicate a strutture e particolari architettonici.
Qualunque sia la tecnica ed il soggetto, quello che impressiona di questo artista è l’immediata riconoscibilità del suo stile.

“Questi uomini e queste donne muti, caldamente fermi o camminanti nella notte del loro giorno, ovvero nel giorno della loro notte, derivano dalla loro millimetrale, sublime “qualità” proprio dall’aver dimesso ogni attributo psicologico. “ (Giovanni Testori)

“Boyer è una delle eccellenze del disegno italiano. […] Cosa riesca a fare con la tecnica della grafite e del carboncino è davvero strabiliante. […] Quelle di Boyer sono opere aperte a mille domande, osservazioni e meditazioni, a quella consapevolezza dell’essere che ormai è quasi fastidioso trovare.” (Carlo Franza)

“Il chiaroscuro esasperato, con quell’inseguirsi dei bianchi e dei neri assoluti, dalle più accecanti luci alle ombre le più cupe, è lo strumento, più mentale che reale, per trasportare la realtà visibile in una dimensione nella quale il pensiero si fa forma, il tempo spazio.” (Alberto Agazzani)

“Quello che più amiamo in questo artista è la sua intuizione primaria e radicale del corpo nell’esaurimento dell’epoca, e quindi nell’esaurimento dei rapporti artistici. Il corpo è il punto di non ritorno, al limite dell’assenza e dell’oggetto. Le sue pitture sono icone della separatezza. I suoi frammenti spettrali, fuori dall’unità umanistica, significano decentrare il senso, esentare il senso, colpirlo con una sorta di turbamento più grande.” (Stefano Crespi)

Andrea Boyer nasce a Milano nel 1956. Dopo gli studi scientifici ed artistici, per anni lavora come fotografo professionista a Milano, per poi dedicarsi esclusivamente alla matita, alla pittura ed alla puntasecca. Nel 1991 incontra Giovanni Testori, che lo invita a tenere la sua prima mostra personale di disegni e incisioni alla “Compagnia del Disegno” di Milano e l’anno successivo alla Biblioteca “Sormani” di Milano, dedicandogli in quella occasione un importante testo critico. Da allora le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive in importanti gallerie pubbliche e private in Italia e all’estero.


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